Terza Ondata di Mario Pagliaro, 5 marzo, 2008:

Innovazione personale

Per innovare bisogna conoscere nuove idee, ma anche persone e situazioni. E il modo migliore di acquisire questa conoscenza era e resta quello personale.

Andate a vedere cosa funziona e non fidatevi troppo di quello che si legge. E’ quello che fa, ad esempio, il grande economista d’impresa bresciano Marco Vitale che nel corso della sua cinquantennale carriera ha spesso scelto di lavorare per lo sviluppo del Mezzogiorno.

A leggere le statistiche sembrerebbe che questi luoghi siano a livello del Terzo Mondo. Ma io invece di leggerle, prendevo la bicicletta e me ne andavo in giro a vedere capannoni, alberghi, aziende agricole e ad ascoltare le persone”.  

L’approccio di Vitale è quello che ci serve, anche al tempo dell’internet. Quando alla fine degli anni ’90 decidemmo di insegnare questo “management ambientale” anche in Sicilia, bisognava andare a vedere chi lo stava realizzando. E così nel maggio del’98 andammo presso la “stradale Primosole” di Catania dove l’ex carrozzone di Stato Sgs divenuto Sgs-Thomson pareva stesse facendo miracoli. Le industrie che producono processori al silicio generano quantità gigantesche di rifiuti tossici sotto forma di fluoruri e consumano enormi quantità di acqua e di energia.

Qui avevano pressoché eliminato i rifiuti, che venivano convertiti in ottimi composti chimici commerciali; avevano imparato a farsi da sé l’elettricità e il freddo che gli serviva utilizzando il metano africano abbondantissimo in Sicilia; ed avevano decurtato i consumi di acqua. Una visita in azienda al posto di molte ore di soporiferi seminari aziendali. 

E loro, come avevano fatto, a fare la rivoluzione in azienda? Allo stesso modo suggerito da Vitale. Quando in Italia la vicenda della “qualità totale” alla metà degli anni’80 era finita in farsa con le automobili italiane brutte, costose e perennemente in panne, l’amministratore delegato della Sgs Thomson – un siciliano di Agira -- chiamò da Londra Don D. Jackson, grande interprete della qualità nelle organizzazione produttive. 

Il nostro si sistemò in albergo a Catania. E ogni mattina spiegò per 4 settimane ai manager della multinazionale italo francese, incluso naturalmente l’a.d., perché sbagliavano; e come dovevano smettere di farlo, aprendo all’azienda – che oggi ha 17 stabilimenti in giro per il mondo -- un futuro luminoso, partendo proprio dalla vituperata Sicilia. Invece però di concludere il tutto nel solito nulla della formazione aziendale, il compito dei manager adesso era quello di formare per 2 settimane i loro collaboratori; e questi poi, a cascata, tutti gli operai e tutto il personale amministrativo. 

Quindi, se pensate giustamente a rivoluzionare la vostra azienda, rivolgetevi a chi lo ha già fatto; ed andate a vedere come hanno fatto. Naturalmente nessuno di noi può essere in grado di conoscere tutto quello che di interessante e di nuovo viene fatto tanto nelle aziende che in generale nelle pubbliche amministrazioni. 

E qui dovrebbero esserci di aiuto coloro che, per mestiere, avrebbero il compito di andarsene in giro e raccontare i territori e il nuovo che vi accade. E cioè i giornalisti. Ma cosa fao, oggi, la gran parte dei giornalisti? Sta seduta di fronte a un PC a leggere notizie di agenzia e a visitare siti web. 

Ancora una volta, economia e società si ignorano e vanno ognuna per la propria strada. Proprio quando massimo è l’interesse di tutta la minoranza attiva che traina in Paese a conoscere storie e vicende di chi ce la sta facendo, a vivere con successo la globalizzazione, ecco che la professione che più dovrebbe aiutarci subisce la stessa involuzione dell’accademia italiana.

Per saperne di più

 Il corso Il Nuovo Fotovoltaico. Questo articolo di Mario Pagliaro è stato pubblicato il 17 ottobre 2007 da Il Quotidiano di Sicilia.


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