Terza Ondata di Mario Pagliaro, 3 settembre, 2008:

Monitor flessibili, Internet in piedi

Nessuna altra forma di comunicazione, informazione e acculturamento -- ha detto Ettore Bernabei nella bella intervista a Tempi -- è così quotidiana, prolungata ed efficace come quella televisiva.

E’inutile che si sbraccino questi che hanno investito in internet e che fanno sapere che ora la gente andrà tutta in rete. Staremo davanti a uno schermo domestico ancora per molto tempo, perché la tv è il mezzo più comodo e di più facile accesso

ha concluso il grande imprenditore della comunicazione tv patron della Lux Vide. Basta pensare al fallimento pressoché generalizzato, in tutti i Paesi in cui è stato provato, della telefonia video, ad esempio, per condividere rapidamente le idee di Bernabei.

L’internet “in piedi” non funziona ancora.

E non perché il costo della connessione sia troppo elevato; o perché la gente non abbia acquistato i terminali di nuova generazione necessari. Ma per un motivo molto più semplice, che adesso sta per essere superato.

E cioè che a nessuno piace guardare un film o un telegiornale su uno schermo poco più grande di un francobollo; e per giunta rigido. Ma adesso, dopo 10 anni di sperimentazioni, le ricerche di Richard Friend sugli OLED supportati sulla plastica diventano prodotti industriali: i primi monitor di plastica, grandi, sottili e flessibili su cui guardare o leggere quello che volete, molto meglio che sulla carta del giornale che state leggendo.

La Plastic Logic inaugura infatti il 17 settembre a Dresda l’impianto che a Natale porterà i primi monitor flessibili nei punti vendita di tutto il mondo. Fra questi, il “librofonino” già annunciato dall’operatore di telefonia mobile nazionale.

Immaginate un monitor flessibile a basso consumo con una connessione ad internet ad alta velocità come quella che utilizzate per leggere la posta sul Blackberry o scaricare la musica sul vostro iPod.

Immaginate che una parte di questo monitor sia ricoperta da celle solari, anch’esse flessibili, che alimentano il dispositivo senza bisogno di connetterlo ad una presa. Infine, immaginate di avere tanta memoria a disposizione da conservarvi tutto quello che ragionevolmente può produrre una vita di lavoro. Ed eccovi servita l’internet in piedi di cui parla da anni Carlà.

A quel punto, l’idea di Bernabei che la televisione continuerà ad essere il mezzo più efficace resterà valida ancora per un po’.

Dopo assisteremo al rapido sviluppo di una serie di nuovi broadcaster capaci di produrre contenuti di qualità – news, sport, intrattenimento, musica, documentari, fiction, economia – trasmessi solo attraverso il segnale internet (IP).

E allora, i giornali – che già colpiti globalmente dalla diminuzione delle vendite, hanno intrapreso la migrazione sul web molto più rapidamente delle tv – diventeranno e-giornali. E vedrete i giornalisti scrivere o filmare ovunque i loro pezzi ed inviarli alle redazioni via e-mail, dove verranno pubblicati in tempo reale facendo della carta virtuale di nuovo lo strumento informativo più rapido ed efficace.

Le conseguenze sociali ed economiche saranno dirompenti.

Terza Ondata

Questo articolo di Mario Pagliaro è stato pubblicato il 3 settembre 2008 da Il Quotidiano di Sicilia.
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