La bioeconomia del ficodindia 

21-Mag-2021 - Mario Pagliaro ha tenuto oggi il seminario "Evidenze scientifiche sulla bioeconomia nel comparto ficodindicolo" in apertura della giornata di presentazione del progetto di ricerca applicata EBioScart.

Dopo i saluti del presidente del Parco scientifico e tecnologico della Sicilia, Giuseppe Scuderi e del coordinatore del progetto, Carmelo Danzì, il Dr Pagliaro ha presentato i nuovi processi estrattivi sviluppati durante una prolungata collaborazione con il Dr Danzì, allora studente del dottorato dell'Università di Catania con tutor il professore Giuseppe Timpanaro.

Insieme, il team ha sviluppato compiutamente la tecnologia dell'estrazione per idrodiffusione a gravità in grado di fornire i bioprodotti più interessanti dal punto di vista applicativo ed economico che è possibile ottenere dagli scarti del frutto dei ficodindia: la pectina, la betanina e i polifenoli. 

Ottenuta generalmente dalla barbabietola, la betanina è un prezioso colorante rosso solubile in acqua il cui limite principale è la bassa stabilità chimica alla degradazione ossidativa. Le ricerche del team siciliano in collaborazione con il Politecnico di Lisbona e con Milestone hanno mostrato come l'estrazione dalle bucce dei frutti di Opuntia ficus-indica, la betanina in soluzione risulti completamente stabilizzata proprio dai polifenoli co-estratti in acqua.

Dali polisaccaridi ottenuti dai cladodi essiccati all'olio ricavato dai semi ai preziosi coloranti naturali, fra cui la betanina, contenute nei frutti e nelle bucce, sono molteplici i bioprodotti che già oggi vengono estratti dalla Opuntia ficus-indica e dai suoi frutti, per essere commercializzati in vista di applicazioni nutraceutiche e cosmetiche.

Finanziato dalla Regione Siciliana, il progetto EBioScart è finalizzato a sviluppare compiutamente le tecnologie per la valorizzazione dei prodotti di scarto di questa coltura, diffusissima in Sicilia.

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