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Non si sbaglia di molto a immaginare il clima di Palermo come tra i più esotici d'Italia. D'altra parte, temperatura e soleggiamento di questa città non sono poi così diversi da quelli della non lontana Tunisia.
Lo testimonia anche la vegetazione di tipo sub-tropicale che orna i viali cittadini ed è ospitata presso l'Orto Botanico, che alla fine del Settecento venne arricchito con esemplari massicciamente importati dall'Africa e soprattutto dall'Australia.
Nel centro storico, il Palazzo dei Normanni accoglie l'osservatorio intitolato all'astrofisico palermitano Giuseppe Vaiana, dove dal 1791 vengono effettuate anche le osservazioni meteorologiche.
Negli ultimi trent'anni si è registrata una temperatura media annuale di 18,5 gradi, valore che fa di Palermo il capoluogo regionale italiano più caldo.
L'inverno è mitissimo, e febbraio ha una
media di ben 12 gradi;
sbarcando all'aeroporto di Punta Raisi, non stupitevi di trovare anche
più di venti gradi, perché succede spesso anche in piena stagione
"fredda".
In città il gelo è praticamente sconosciuto anche se il 31 gennaio 1999 si sfiorò lo zero durante una massiccia irruzione di aria polare, e in quell'occasione una fugace spruzzata di neve velò di bianco le arance esposte ai mercati rionali.
Invece l'irrompere dello scirocco può
provocare spettacolari aumenti della temperatura in ogni stagione.
Scavalcando da Sud i rilievi
dell'isola, il vento africano si presenta sulla Conca d'oro
ulteriormente surriscaldato per effetto "föhn":
solo così si spiegano le incredibili temperature di 37 gradi in
piena notte, come quella registrata ad esempio il 24 giugno 2007;
il giorno seguente, il termometro è salito ancora fino a 44,6 gradi,
eguagliando il precedente massimo storico del 10 agosto 1999.
In queste situazioni, talora il cielo è attraversato da tonnellate di sabbia strappata al
Sahara dalle tempeste desertiche: l'atmosfera si vela di giallo-rosa,
l'aria è arroventata, anche se l'umidità relativa ridottissima,
prossima al 10 per cento, allevia in parte il disagio fisico.
Piove poco, a Palermo, in media circa 500 millimetri all'anno distribuiti in una settantina di giorni piovosi. La quasi totalità dell'acqua cade tra l'autunno e la primavera, lasciando l'estate pressoché all'asciutto, come tipicamente accade nell'area mediterranea.
Nei mesi da ottobre a marzo i nubifragi sono tutt'altro che rari. Uno di questi si è abbattuto proprio poche settimane fa, allagando con mezzo metro d'acqua specialmente i quartieri litoranei e del centro storico, dove le insufficienti condotte fognarie si intasano rapidamente.
Ma l'episodio più grave si abbattè dal 21
al 23 febbraio 1931: in 46 ore
caddero 520 mm d'acqua, quanto si dovrebbe rivelare in un anno intero,
e alcune zone della città furono sommerse da 6 metri d'acqua e fango.
Ma niente paura. Si tratta di fenomeni estremi.
Complessivamente qui è il sole a far da padrone: durante l'anno brilla per 2700-2800 ore, massimo in Europa insieme a Grecia e Sud della Spagna, e anche il piovoso mese di dicembre riserva in media almeno un centinaio di ore soleggiate.
I dati climatici completi sono online sul sito dell'Osservatorio astronomico di Palermo.
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