Avvocato Paolo Palmeri

di Mario Pagliaro

Palermitano laureato nella sua città, classe 1967, in servizio presso il Foro di Roma, l'avvocato Paolo Palmeri lascia il capoluogo siciliano già nel 1991, parte di un esodo di massa di giovani talenti che non accenna ancora a concludersi privando il Meridione della risorsa primaria per emanciparsi dal sottosviluppo: i suoi giovani migliori.

Trovato alloggio in una bella casa per single al termine di via Giulia, Palmeri trova una lapide sopra la porta di casa "Qui le bande fasciste assassinarono il compagno...". Lui allora, che è meridionale, provvede subito ad appendere un piccolo corno rosso.

Poi, diventa rapidamente procuratore legale ed inizia un'avventura umana che è di moltissimi giovani avvocati che affollano le Procure italiane: la presenza e la firma alle udienze giudiziarie, la corsa alla ricerca delle marche da bollo, il caffè con i dipendenti degli Uffici e l'affannosa giornata di lavoro di una professione intellettuale che però richiede ancora molto movimento fisico essendo ancora nel 2001 telematica ed Internet vaghe chimera per l'Amministrazione giudiziaria italiana.

Giovanissimo, Palmeri si laurea a Palermo non senza avere martirizzato i suoi amici con gli scherzi più vari: ad uno copia le chiavi dell'auto e ne sposta per 1 mese l'automobile 5 metri più in là rispetto al parcheggio originale, con l'amico sempre più perplesso nel ritrovarla l'indomani.

Si diploma avvocato e nel '92 va nei Paesi Bassi a L'Aja dove ha sede il Peace Palace delle Nazioni Unite. Con i giovani stagisti di tutta Europa, è il protagonista delle feste da ballo in case di legno sulla bellissima spiaggia di Scheveningen e al rientro in Italia la signora olandese che lo ospita scoppia in lacrime: "don't forget me".

Pur professandosi apolitico, inneggia alle cause degli sconfitti, dei bambini iracheni e dei sudamericani; va in Colombia "mai ho visto -- dirà -- un Paese più caldo e più bello". 

Allora va negli USA a studiare ancora l'americano: "non so -- dice -- se tornerò in Italia". Scopre allora che un cameriere in California guadagna 100 $ al giorno con le tips (le mance) e medita se tutto questo studiare italiano non sia almeno un po' fuori luogo; visita Big Sur, straordinario e immenso promontorio a picco sul Pacifico a sud di San Francisco, e osservando le grandiose ville dei miliardari californiani dice: "meraviglioso qui; ci starei un paio di mesi... E poi uno che fa? Si ammazza!"

Al rientro verso San Francisco, quasi investe un famoso poliziotto in  motocicletta della California Highway Patrol (quelli del telefilm) che lo ferma ed intima all'amico accanto, più saggio di lui, di guidare lui "because I feel better if YOU drive."

Ritorna naturalmente a Roma dove viene raggiunto dal suo amico migliore, già geniale assistente universitario di economia in fuga dalle miserie accademiche italiane (e che -- naturalmente -- diventerà in meno di 2 anni un alto dirigente dello Stato). 

Riavvia il lavoro di procuratore; gli amici del cuore ("i ragazzi") hanno le chiavi di casa e lui li trova in pieno sonno al suo rientro alle 4 del mattino. Al bar lo aspettano ogni mattina alle 7.30 dopo che indossa in meno di 5 minuti un completo di rito pre-confezionato dopo avere concluso ancor più in fretta la doccia (che fa ghiacciata dopo avere saputo di un certo "generale sovietico che la faceva a 5 gradi perché così manteneva la salute e l'umore").

In breve, persino durante il terrificante volo al bungee jump praticato insieme alla sua futura moglie dal ponte di Lake Tahoe che domina San Francisco, lo si sente argomentare ad alta voce: era rimasto impigliato nell'elastico.

Il cinema, si sa, è una forma di letteratura e questa vive del riflesso della vita cogliendo l'autore quello che molti sentono e non riescono ad esprimere e restituendolo, svelato, al pubblico.

Così il coetaneo di Palmeri Gabriele Muccillo ha rappresentato ne L'Ultimo Bacio l'analoga vicenda dei giovani 30enni dell'alta borghesia al passaggio all'età adulta.

Nell'epoca di Internet e della mobilità di massa, il risultato per il Sud però non cambia: il giovane avvocato Palmeri, e le altre e gli altri simili a lui, portano con sé i valori dell'amore per la vita, per gli altri e una cordialità che fanno dei laureati meridionali emigrati, risorsa centrale delle comunità di tutto il mondo che se li prendono. 

E che i nuovi amministratori e i nuovi imprenditori del Meridione devono imparare a non perdere oltre aprendosi alle collaborazioni internazionali e sprovincializzando pensiero, modi ed azione.

Ce la faranno?

Per saperne di più

I corsi di formazione manageriale del Quality Tour e il libro di Mario Pagliaro, Scenario: Qualità.


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