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Mario Pagliaro's Newsletter, 7 Luglio, 2010:
Sommario:Attento, un lettore ci chiede se avendo ricevuto una proposta di affitto di un terreno di 2 ettari nel territorio della Sicilia occidentale, che coinvolgendo anche altri proprietari dovrebbe arrivare a coprire 300 ettari con pannelli fotovoltaici, quale sarebbe l'impatto ambientale di un tale impianto.
L'uso dei terreni agricoli per il fotovoltaico è sbagliato dal punto di vista economico e ambientale.
In Sicilia come altrove, ricoprire del fertile terreno agricolo, da pascolo o semplicemente libero con pannelli fotovoltaici è un grave errore economico e non casualmente anche un grave danno inferto all’ambiente.
La tecnologia fotovoltaica per la generazione di elettricità pulita dalla luce solare è infatti nata per essere integrata nei tetti degli edifici -- case, aziende, scuole, ospedali, caserme, uffici, alberghi – dove viene consumata senza sprechi dalle utenze non appena immessa automaticamente dai panelli – tramite un semplice inverter -- nella rete elettrica interna.
La tensione della corrente elettrica solare è quella bassa, da 220 Volt, richiesta dalle utenze in questione. E può essere usata tal quale, senza richiedere la trasformazione in corrente a media tensione come avviene nei campi fotovoltaici su terreno.
In questo caso, infatti, le utenze sono lontane e occorre trasportare la corrente generata sul terreno attraverso la rete elettrica nazionale. Questo richiede la trasformazione della corrente dalla bassa alla media tensione; e poi, dopo il trasporto, nuovamente dalla media alla bassa tensione prima di raggiungere le utenze.
Totale delle perdite: 70%. Ovvero, un campo agricolo fotovoltaico equivale a sprecare il 70% della preziosa elettricità fra trasformazione e trasporto. L’unica ragione per cui alle Regioni italiane piovono richieste di autorizzazione per realizzare campi fotovoltaici è quella di lucrare sugli incentivi del Conto Energia che remunerano tutta l’elettricità prodotta dal sole; a prescindere dal suo uso.
Le nuove tariffe del Conto Energia in vigore dal prossimo gennaio ridurranno drasticamente la redditività dei campi agricoli fotovoltaici; mentre resteranno allettanti per i tetti solari. In altre parole: sui terreni, le splendide colture italiane. E sui tetti i pannelli solari di nuova generazione per l’autonomia energetica, lo sviluppo economico e il risanamento ambientale.
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