Mario
Pagliaro's Newsletter, 18 Aprile 2013:
L’energia solare: sconosciuta, ma già qui
Sommario
Le tecnologie dell'energia solare continuano ad essere sconosciute ai
migliori esponenti della nostra classe dirigente. Serve l'Istituto per
l'energia solare.
Vaticano Solare
Sconcertato, Fabio
Carapezza Guttuso rimirava, in occasione del Seminario
da noi dedicato nel 2011 a suo padre Marcello alla Camera dei
Deputati, le immagini del tetto interamente solarizzato della stupenda
Aula “Paolo VI” progettata da Pierluigi Nervi.
Oltre 2mila pannelli solari a forma di tegola per una potenza
fotovoltaica di oltre 220 kW (chilowatt), perfettamente disposti in
modo complanare
sul dorso a “schiena di balena” del tetto
dell’Aula dove il Papa tiene le udienze settimanali
d’inverno.
Nel frattempo, nel resto d’Italia -- ad esempio a Roma o in
Sicilia -- le Soprintendenze statali e regionali continuavano a bloccare sul nascere
le richieste di migliaia di famiglie desiderose di far installare sul
tetto di casa i pannelli fotovoltaici.
A Gratteri e a Roma, no.
A Roma come nella cittadina siciliana di Gratteri, 1000
abitanti alle
falde delle Madonie, sono srenamente installate sui tetti e sulle
facciate, senza
bisogno di alcun permesso, i motori delle pompe di
calore e ogni tipo di antenne: a stecca o paraboliche; bianche, grigie
e di qualsiasi colore.
Ma non i pannelli fotovoltaici.
In altre parole, a pochi metri dalla cupola di S. Pietro, in
ottemperanza ai più stringenti canoni della Carta
internazionale del restauro, da oltre 5 anni i tetti sono stati
solarizzati.
A Roma e a Gratteri, invece, no.
Sconosciuto alle classi dirigenti
Dirigente del Ministero dei Beni culturali, Carapezza Guttuso era tanto
più sorpreso
perché l’Aula vaticana in questione dista poche
centinaia di metri dalle finestre del suo ufficio.
Oggi, Carapezza è commissario del Teatro Massimo di Palermo,
un edificio con significativi consumi energetici dovuti alla totale
mancanza di isolamento termico e all’uso di tecnologie di
illuminazione, riscaldamento e raffrescamento totalmente obsolete.
I tecnici consultati dal Comune proprietario dell’edificio
hanno concluso di no:
non è possibile migliorare l’efficienza energetica
e ridurre i consumi di un teatro
costruito 160 anni fa sottoposto ai noti vincoli delle Soprintendenze.
Non sanno che da alcuni anni è sul mercato l’aerogel
di silice, che con un solo centimetro di spessore disposto sulle pareti
interne isola come svariati cm di lana di roccia, liberando
l’edificio dalla necessità di riscaldarlo di
inverno e raffrescarlo d’estate.
Italia. Istituto per l'energia solare e l'efficienza
energetica
Gli esempi come questo sono innumerevoli. All’Italia, come
alla
Sicilia, serve urgentemente
l’Istituto dell’energia solare e
dell’efficienza energetica.
Il nuovo Governo dovrà comprendere
che alle famiglie e alle imprese -- per cogliere in modo diffuso gli
straordinari benefici
offerti dalle tecnologie del solare e
dell’efficienza energetica -- serve un Istituto nazionale,
articolato
regione per regione, che diffonda la cultura dell’energia
solare e del
risanamento energetico.
Trenta anni fa, a causare il successivo
boom delle imprese vitivinicole siciliane, fu la comprensione di
Piersanti Mattarella
che alle imprese e agli agricoltori siciliani
servisse un Istituto
siciliano di ricerca sulla vite e sul vino.
Arrivò
il grande enologo Giacomo
Tachis, e le imprese siciliane in dieci anni
fecero il salto di qualità di cui danno prova in questi
giorni al
Vinitaly.
Analogamente, oggi serve un Istituto pubblico Istituto
pubblico che formi i giovani, gli imprenditori e gli stessi
amministratori pubblici sulle tecnologie chiave per lo sviluppo
economico e il risanamento ambientale dell’Italia (e della
Sicilia).
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