Molti si chiedono se, dopo la fine degli
incentivi statali, in Italia e in Sicilia convenga ancora far installare
un impianto fotovoltaico sul
tetto
di casa o in azienda.
In realtà conviene anche
più di
prima.
Fino al 31 dicembre di quest'anno (e fino al 30 giugno 2014 per i
condomini) il
50% delle spese
sostenute installare l'impianto si portano in detrazione fiscale su 10
anni.
L'energia autoconsumata quando siete a casa, semplicemente, si sottrae a
quella che avreste comperato dalla rete.
Quella prodotta e non consumata quando siete al lavoro o in vacanza -- che
non si perde, ovviamente, ma viene immessa in rete -- viene
scambiata
con quella della rete che prelevate quando l'impianto non produce a
sufficienza; seppure lo
scambio sul
posto non avvenga più alla pari: ovvero 1 kWh immesso in rete = 1
kWh prelevato dalla rete.
Gli elettrofornitori, infatti, versano in una crisi pesantissima dovuta
proprio ai 18 GW (gigawatt) di potenza fotovoltaica installati in Italia:
che hanno fatto
crollare il
prezzo dell'energia elettrica sul Mercato del Giorno Prima (l'IPEX).
Gli elettrici hanno fatto dunque
pressione
sulle autorità
perché lo scambio sul posto venisse limitato il più possibile.
Dunque, maggiore la percentuale di energia
autoconsumata,
maggiore il vantaggio economico.
Ed ecco perché sono subito arrivati sul mercato gli ondulatori (inverter)
con
batteria che permettono di
accumulare l'energia fotovoltaica prodotta quando non siete a casa, per
rendervela disponibile la sera, e massimizzare così l'autoconsumo
neutralizzando l'attività di lobbying delle utilities elettriche.
Solo fino a dicembre?
Allora, la
convenienza durerà
fino al 31 dicembre, e poi basta?
No. Perchè da tempo ormai l'energia elettrica prodotta dal sole
costa
molto meno di quella che ci vendono a casa dopo averla prodotta
bruciando i combustibili.
Il recente accordo fra Commissione europea e Governo cinese fissa a poco
più di 50 centesimi di euro al Watt il prezzo minimo dei pannelli solari
cinesi.
Abbattere i prezzi e moltiplicare il mercato
Oggi un impianto da 3 kW (chilowatt) viene venduto ad un prezzo medio
«chiavi in mano» di 6mila euro.
Ma anche includendo il costo dell`ondulatore (mille euro), quello degli
altri componenti elettrici, del lavoro e degli oneri fiscali e
pensionistici, questo significa che le imprese di installazione applicano
un ricarico di
3 volte sul prezzo
d'acquisto dei pannelli, che nel peggiore dei casi pagano 80 centesimi di
euro al Watt.
E’ dunque evidente come sia molto
ampio
il margine per una ulteriore, e drastica, discesa dei prezzi.
Ed eccola, la strategia per le imprese del solare che intendono continuare
a lavorare dopo la fine dei favolosi incentivi.
Continuare a ridurre i prezzi in modo da far
moltiplicare
per dieci la domanda attuale in modo da solarizzare
progressivamente tutti gli edifici: domestici, agricoli, industriali e
commerciali.
Una strategia semplice, e conveniente, tanto per le aziende che per le
famiglie.
Per saperne di più
Il
Master
ClimAbita Sicilia del Polo Fotovoltaico della Sicilia.