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Mario Pagliaro's Newsletter, 2 Marzo, 2011:
Sommario:Pareti senza isolamento, finestre sottili e montate male, ponti termici tra diversi materiali, serramenti e solai che facilitano le dispersioni di calore.
L'industria italiana dell'edilizia rinascerà con il risanamento energetico degli edifici esistenti.
Gli edifici
in cui abitiamo e lavoriamo sono responsabili, in nove casi su dieci,
di enormi dispersioni di calore d’inverno (e di fresco di estate)
e quindi costringono a usare molto più del dovuto gli impianti
di riscaldamento (a gas, gpl o gasolio) e i condizionatori alimentati
dall’elettricità, facendo così aumentare i costi in bolletta e diminuire il comfort e la vivibilità.
Utilizzando la termofotografia la più grande associazione
ambientalista italiana ha fatto analizzare ad un team di tecnici 100
edifici tra appartamenti e uffici in 15 città italiane, e solo
11 (tutti costruiti a Bolzano) sono quelli in Classe A, ovvero con
consumi intorno ai 30 kWh per metro quadro all’anno.
Sono state prese in considerazione sia costruzioni residenziali
realizzate negli ultimi 10 anni, ossia nel momento del boom dei prezzi
delle case, che edifici pubblici. E anche in quest’ultimo caso i
risultati sono chiarissimi: mediamente ogni edificio come quelli
“bocciati” dalle analisi è di classe E, ovvero ha
bisogno di oltre 120 kWh/mq anno.
Se si considera che la differenza di costo di costruzione fra un edificio di Classe A -- mille euro a
metro quadro in media -- rispetto a uno normale è del 5-10%, si
capisce come non sia un problema di costi a impedire di investire
nell’efficienza energetica.
Ma, piuttosto, l’obsolescenza della cultura
di progettisti e costruttori italiani nei confronti di materiali,
tecnologie e modalità costruttive impiegate per il contenimento
degli sprechi energetici.
Ed eccola, allora, la via della rinascita
dell’industria edile italiana: condurre le ristrutturazioni
edilizie per il risanamento energetico di alloggi ed edifici. Famiglie,
imprese e pubbliche amministrazioni abbattono i costi della bolletta
energetica del 60-80%; le
persone si ritrovano a vivere in ambienti più belli e più
salubri; l’ambiente si risana e vengono creati migliaia di nuovi
posti di lavoro.
Lo studio "Tutti in Classe A" di Legambiente (2011).
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