Mario
Pagliaro's Newsletter, 9 Novembre, 2011:
Risanamento energetico. Adesso
Sommario:
Formando giovani, tecnici, imprenditori e manager bancari potremo
accedere al giacimento nascosto dello spreco energetico degli edifici
italiani.
In Sicilia come nel resto d’Italia dal prossimo gennaio tutti gli annunci immobiliari
dovranno obbligatoriamente riportare la cosiddetta “classe
energetica” dell’immobile offerto sul mercato:
né più né meno di come avviene con i
frigoriferi.
Gli edifici in classe A sono quelli che consumano meno; e quelli in
classe G quelli con consumi di energia oltre 5 volte maggiori di quelli
in classe A.
Ad apporre l’etichetta energetica saranno i
“certificatori energetici” ovvero, in Sicilia, dei
professionisti scelti fra i progettisti di edifici ed impianti iscritti
ai rispettivi Albi e Collegi professionali che hanno notificato la
Regione Siciliana in merito alla loro intenzione di eseguire e firmare
la certificazione energetica degli immobili.
Nessun obbligo di frequentare un
corso né di passare il relativo esame.
E’ facile prevedere un diluvio di certificazioni in classe G.
A giugno, infatti, alla presentazione dei primo Rapporto
sull’attuazione della certificazione energetica in Italia,
il
dato relativo alla Sicilia era sconfortante: a fronte dei 500mila
edifici certificati in Lombardia e dei 36mila in Liguria, gli immobili
certificati in Sicilia al primo marzo 2011 erano appena 579.
Autocertificazione? Trovato l'inganno
E la ragione è semplice: l’autocertificazione non
è consentita in sole 5 Regioni (Lombardia, Emilia, Piemonte,
Liguria e Trentino), il che vuol dire che in tutte le altre la
certificazione energetica, in caso di compravendita, è stata
largamente evitata ricorrendo appunto all’autocertificazione
in classe G.
Così, è stato vanificato il significato stesso
della norma del 2005 che in attuazione di una direttiva europea aveva
per obiettivo quello di spingere i
cittadini ad abbattere i consumi
energetici della propria casa, attraverso l’obbligo -- in
caso di compravendita e locazione -- a produrre l’attestato
di
certificazione dei consumi energetici dell’immobile in
vendita.
La direttiva non
prevedeva alcuna autocertificazione, ed infatti
l’Italia per questa norma è oggetto
dell’ennesima procedura di infrazione comunitaria. Una scelta
doppiamente miope soprattutto perché con le moderne
tecnologie edilizie risanare e fare certificare un edificio
è semplice, rapido e conveniente.
E’ sufficiente chiedere all’impresa, in occasione
della ristrutturazione,
di condurre la coibentazione
dell’involucro a partire dal tetto. Come nel caso della bella
casa di Mondello recentemente risanata in pieno accordo ai vincoli
paesaggistici e storico-artistici in meno di 5 mesi.
Mentre prima l’onda di calore tipica della caldissima estate
siciliana entrava dalle pareti e dal tetto in meno di 1 ora, adesso il
calore resta fuori per oltre 8 ore cioè in pratica senza
arrecare alcun fastidio agli abitanti della casa. E così la
bolletta di elettricità e gas, che prima superava i 3mila
euro annui adesso è scesa a meno di 300.
Consumi minimi, comfort ideale ed emissioni nocive pressoché
azzerate. E', semplicemente, la via per la rinascita
dell’economia tanto in Sicilia che in Italia.
Una formazione avanzata
Quello che occorre, adesso, è dare a giovani, tecnici,
imprenditori dell’edilizia e manager bancari una formazione
avanzata sul tema del risanamento energetico degli edifici,
trasformando le imprese edili in imprese per il riqualificazione
energetica di case, aziende ed uffici.
I manager bancari
devono essere formati perché nonostante le
numerose offerte di finanziamento presenti nei siti delle principali
banche e delle società finanziarie e la concomitante
possibilità dei clienti di cumulare risparmio incentivi e
contributi, persiste una notevole difficoltà
all’accesso al credito per il finanziamento delle opere.
Al contrario il risanamento energetico delle aziende ne migliora da
subito i bilanci, alleggerendole di costi impropri che,
istantaneamente, si trasformano in cespiti.
Fra progettisti ed imprese dell’edilizia, poi, occorre
passare da quella che il grande consulente energetico siciliano Massimo
Enei chiama la logica proprietaria del proprio
“vecchio
poco” ad una visione fatta di condivisione del
“nuovo molto”.
Perché
l’efficientamento del patrimonio edilizio esistente non
toglie lavoro a nessuno ma lo crea: trattandosi di un mercato nuovo e
ancora perlopiù inesistente.
A beneficiarne saranno tanto le imprese che per persone che negli
edifici ci vivono, si intrattengono e ci lavorano: ovvero tutti noi.
Per saperne di più
Lo studio "Tutti
in Classe A" (PDF, 4,53 MB) di Legambiente (2011).
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