Al
solito
meritoria e supplendo, ancora una volta, alla mancanza di
progettualità ed iniziatva delle Pubbliche amministrazioni
siciliane, Legambiente
ha organizzato il 18 maggio a
Mondello
il Solar Day, nell’ambito delle numerose giornate che ogni
anno l’Europa dedica all’energia solare.
Fra le varie iniziative, l’incontro pubblico fra Il 18 maggio
l'incontro pubblico fra Mario Pagliaro, Giorgio Cappello, Mimmo Fontana
e Maurizio Pirillo sull'energia solare in Sicilia (
guarda la
photogallery).
“
Ancora poche
settimane, e gli incentivi al fotovoltaico saranno un ricordo
-- ha esordito
Mario
Pagliaro --
.
Eppure, la solarizzazione dei tetti di aziende, case ed uffici in
Sicilia e in Italia continuerà allo stesso ritmo impetuoso
degli ultimi anni.
“
Esattamente
come avviene per i telefonini,
le celle fotovoltaiche moderne sono
pressoché tutte prodotte in Asia -- ha continuato il
responsabile del Polo fotovoltaico siciliano --. Ma a differenza del
vostro smartphone, il prezzo dei migliori
pannelli sul mercato è ormai così basso che il
costo dell’energia elettrica solare è ornai
inferiore al costo di quella prelevata dalla rete.
“
Ed ecco
perché non
dovete temere né i dazi sui pannelli,
né la fine imminente degli incentivi al fotovoltaico. La
crescita non si arresterà, proprio come non si è
arrestata negli Stati Uniti dove, nonostante i dazi, a marzo tutta
la nuova
potenza elettrica installata nel paese (44 megawatt), è
stata fotovoltaica.
“
I cittadini e
le aziende europee vogliono
l'energia elettrica solare a basso costo,
che hanno imparato ad apprezzare nel corso degli ultimi anni. Fu Marx
a scrivere che la muraglia
cinese, che aveva
resistito 2mila anni a tutti gli eserciti mantenendo incontaminata la
civiltà cinese, crollò in pochi anni di fronte ai
velieri inglesi con le stoffe a basso costo portate da Manchester.
“
Allo stesso
modo -- ha concluso
Pagliaro
--
i dazi
non fermeranno
le portacontainer piene di pannelli fotovoltaici prodotti in Cina,
Malesia, Taiwan, in India e nelle Filippine. E la Sicilia
può serenamente guardare al proprio futuro solare, in cui
pressoché tutti gli edifici saranno solarizzati e dove si
farà largo uso dei nuovi sistemi di accumulo
dell’energia, per renderla disponibile anche la sera e nelle
giornate meno luminose”.
“
Ho firmato la
petizione per l’emissione dei dazi ai pannelli cinesi
-- ha detto l’imprenditore
Giorgio
Cappello,
che i pannelli fotovoltaici li produce a Ragusa --
.
I produttori cinesi portavano
le fatture al ministero che gli dava il 23%. Ovvero, gli aiuti di Stato.
“
La
rivoluzione del solare è in corso -- ha
continuato
Cappello
--
E non è
stata compresa né dalla politica né dai miei
colleghi imprenditori. Ormai, siamo in grado di solarizzare a costi
bassi e con tecnologie all’avanguardia ogni tipo di tetto. Ma
come dice Mario, è mancata qualsiasi regia pubblica o
politica industriale.
“
I forni per
la produzione del polisilicio li avevamo prodotti noi italiani,
a Pomezia,
con la Eurosolare controllata da Eni. Gli dissero che il costo del
silicio non sarebbe mai sceso. E gli impianti furono venduti ai cinesi.
Che poi ci hanno invaso coi loro pannelli”.
“
In Sicilia
abbiamo rivisto completamente le regole. Ma non
lo sa nessuno -- ha detto
Maurizio
Pirillo, dirigente generale dell'energia alla Regione
siciliana --
Oggi il
solare si installa con una semplice Dichiarazione inizio
attività. Ma la gente continua a pensare che installare i
pannelli a casa propria sia proibito.
“
Io sono il
primo a criticare la mia istituzione -- ha continuato
Pirillo
--.
Però poi, dobbiamo
intenderci. Noi abbiamo varato bandi per oltre 200 milioni di euro. E
non è pervenuta nemmeno una domanda di partecipazione da
parte delle imprese. Se facciamo una politica concordata e condivisa,
non ha alcun senso che le imprese non partecipino”.
“
La Regione
-- ha aggiunto
Mimmo
Fontana, segretario di Legambiente Sicilia --
deve
assumere un ruolo attivo,
dandosi regole semplici e incentivanti all’installazione del
solare che finora è stata largamente frenata
dall’ostruzionismo delle Soprintendenze, proprio nei centri
urbani e nei piccoli centri. Ovvero, là dove sarebbe
più necessario procedere con l’adozione di massa
del fotovoltaico.
“
Riuniamoci e
facciamo squadra -- ha concluso
Fontana
--
perché sappiamo bene
chi in Sicilia in questi anni ha lavorato. E chi non ha fatto nulla”.