22-Mar-2018
- In occasione della gornata mondiale dell'acqua, si è tenuto oggi a
Palermo nell'aula magna della sede di via Magliocco della presidenza
della
Regione Siciliana
un incontro pubblico sull'acqua in Sicilia organizzato dal Forum
siciliano dei movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni in collaborazione
con la Consulta per la Pace del Comune di Palermo, nell’ambito delle
iniziative inserite nel programma di Palermo
Capitale della Cultura 2018 (
photogallery)
Scopo: mettere a confronto gli attori istituzionali che assumono la
responsabilità della gestione, della pianificazione e del controllo
sulla gestione delle risorse idriche a livello territoriale e regionale
con le associazioni ed i cittadini che si battono per la difesa del
diritto all'acqua, e per la tutela della preziosa risorsa e del
territorio.
Insieme al dirigente generale per l'acqua e i rifiuti della Regione Siciliana,
Salvo Cocina, e al vicesindaco di Palermo,
Sergio
Marino e al vicepresidente
dell'Assemblea territoriale idrica Palermo e sindaco di Bagheria,
Patrizio Cinque, e al sindaco di Enna e presidente dell’Ati Enna
Maurizio Di Pietro, hanno preso
parte al dibattito
il direttore generale di Legambiente,
Giorgio
Zampetti, il presidente
di Amap,
Maria Prestigiacono,
la rappresentante del Forum Siciliano
Movimenti per l’acqua e beni comuni,
Antonella
Leto,
il presidente Federconsumatori Sicilia,
Alfio La Rosa, e il ricercatore
del Cnr
Mario Pagliaro.
Presente fra il pubblico il deputato regionale
Giampiero Trizzino, componente della Commissione ambiente e territorio dell'Ars.
L'iniziativa -- ulteriore tappa ideale "Carovana
dell'Acqua", lanciata dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che
sta toccando dall’1 febbraio al 25 marzo molte città d'Italia ed alcune in altri paesi
europei -- è stata un’occasione per affrontare in maniera
partecipativa le
criticità che in questo settore riflettono un sistema
complessivo ancora
lontano
dall’essere efficace ed
economico; e ha offerto numerose possibili
soluzioni ai cittadini
finanziatori
e ruitori di un servizio ancora troppo spesso inadeguato.
«Investire su dighe e condotte, e dotarsi subito dei sistemi di recupero
e riuso dell'acqua piovana»
«
Voglio ricordare -- ha
esordito Pagliaro, che al tema ha dedicato un
articolo che oggi è
utilizzato in Assemblea regionale siciliana per formulare nuove proposte legislative ed atti
parlamentari --
che
la Sicilia ha 41
dighe in esercizio e due in costruzione. Tutte insieme movimentano 1,13
miliardi di metri cubi d'acqua. Ma solo il 51 per cento di queste acque
è gestito direttamente dalla Regione: inoltre, il 28 per cento delle
acque gestite dalla Regione non è autorizzato a causa dei mancati
collaudi o di carenze infrastrutturali. Occorre quindi avviare i lavori
per ridare a tutte la loro piena capacità di invasare l'acqua piovana e
quella raccolta dai tanti fiumi, mettendo in rete fra loro le dighe che
ancora non lo sono.
«
Poi» ha aggiunto «
cittadini, famiglie e imprese, devono smettere di pensare che non possono
fare nulla oltre a risparmiare l'acqua, ed assumere invece un ruolo
attivo esattamente come avviene con il fotovoltaico con cui hanno
iniziato ad autogenerare dal tetto l'energia di cui hanno bisogno.
«
Questo è il Teatro Crystal, a Palermo, che con
una speciale guaina raccoglie i fotoni dal tetto e li trasforma in
energia elettrica. La stessa guaina può essere usata per convogliare
nei serbatoi l'acqua piovana che da Febbraio, sta cadendo abbondante su
tutta la Sicilia occidentale.
«
L'approccio si ribalta: invece di
mettere i serbatoi sul tetto con cui accumulare la poca acqua erogata
in tanti centri della Sicilia, li spostiamo alla base degli edifici per
accumularvi l'acqua piovana raccolta e convogliata dai tetti e, in
generale, dall'ambiente costruito. L'acqua così raccolta è perfetta per
tutti gli usi non potabili. Ad esempio per irrigare o per pulire gli
ambienti: siamo nel 2018 e i moderni
sistemi di recupero e riuso dell'acqua piovana prodotti in
Italia sono all'avanguardia nel mondo. Ma qui in Sicilia li conoscono
in pochissimi.
"
Un'altra cosa da fare subito è
quella di solarizzare subito tutti i
bacini dei Consorzi di bonifica con i moduli fotovoltaici
galleggianti: è una tecnologia che, al solito, è stata ideata in Italia
e adesso è
copiata in tutto il mondo dalla Cina alla Francia al Portogallo che
realizzano impianti enormi che vanno a far crollare i costi delle
bollette elettriche dei Consorzi mentre da noi a conoscerla siamo
qualche decina di persone».
«Ritornare rapidamente all'acqua pubblica»
«
Nei primi anni 2000 in Sicilia si
è operata una vera e propria svendita dell'acqua pubblica -- ha ricordato
Antonella Leto, del Forum Movimenti per l’acqua e beni comuni --.
E abbiamo visto come è andata a finire.
«
Abbiamo visto ad
esempio il fallimento di Acque Potabili Siciliane, che gestiva l'acqua
del Palermitano, che ha lasciato sul groppone del pubblico 196
dipendenti, lavori mai avviati e debiti. Solo un esempio, insieme a
tanti altri (l'ultimo scandaloso è quello di Girgenti Acque, dove si
susseguono le azioni delle procure), di come la privatizzazione del
bene più prezioso che abbiamo sia una scelta scellerata.
«
L'acqua»
ha concluso
«
va
gestita dal pubblico e con una gestione partecipativa».
«Recuperare subito l'acqua del depuratore di Acqua dei Corsaria»
«
Le piogge abbondanti ci hanno aiutato e stanno continuando a farlo» ha detto
Sergio Marino, vicesindaco di Palermo «
ma
non possiamo fare affidamento solo su di essa. Da tecnico dico che è
necessario garantire innanzitutto la qualità delle acque, nonché un uso
sostenibile delle stesse. Il mare palermitano ha ancora ampie zone di
costa non balneabili, è impensabile ad esempio che il depuratore di Acqua dei Corsari sversi a mare senza che si recuperi e riutilizzi la preziosa acqua depurata.
«
E poi c'è un problema di infrastrutture per il quale servono pianificazione e strategia, coinvolgendo però associazioni e cittadini».
Rassegna stampa
Meridionews:
«Fortuna
che piove», e la crisi idrica diventa un ricordo
TGR Sicilia:
Giornata mondiale dell'acqua, la Sicilia tra presente e futuro
Radioluce:
Palermo. Stati Generali dell’acqua in Sicilia, presente il sindaco Accardi