In Toscana il primo birrificio al mondo a cavitazione idrodinamica

Lorenzo Albanese e Francesco Meneguzzo: gli inventori del processo a cavitazione idrodinamica per la produzione della birra24-Mag-2018 - Si inaugura domani in Toscana il primo impianto industriale al mondo per la produzione della birra basato sulla cavitazione idrodinamica controllata.

Definita nel 2016 dal MIT Technology Review come "la tecnologia che si appresta a rivoluzionare la produzione della birra", la nuova tecnologia è stata sviluppata da un team del Cnr coordinato dal fisico Francesco Meneguzzo e poi trasferita dal Cnr ad un'azienda italiana che ha fatto realizzare e installare il primo impianto in questione presso il Birrificio "San Gimignano", produttore di birre biologiche realizzate anche partendo da grani antichi toscani.

Compatto -- il primo impianto ha una capacità di 12 ettolitri  -- di facile gestione e flessibile rispetto a qualsiasi ricetta, l'impianto a cavitazione idrodinamica controllata sostituisce completamente le tecnologie esistenti, praticamente immutate da secoli, e in particolare la bollitura del mosto e le triturazione a secco dei grani. Tradizionalmente, la birra si ottiene da quattro ingredienti base: malto, luppolo, acqua e lievito.

In pratica, adesso malti e grani possono essere introdotti interi perché la cavitazione li polverizza automaticamente e non è più necessaria la bollitura i cui processi, dalla sanificazione microbiologica del mosto all’espulsione dei composti volatili indesiderati fino all’estrazione degli alfa-acidi e degli aromi dai luppoli, sono completati a temperature inferiori a 100 °C.

In questo modo il nuovo processo riduce di oltre la metà i tempi di produzione della birra, e di quasi la metà i consumi di energia, producendo una birra più ricca di sostanze benefiche come i prenilflavonoidi, dalla durata di conservazione più lunga e a contenuto di glutine ridotto.

Il processo basato sulla cavitazione, inoltre, minimizza gli interventi ripetitivi ed esalta le capacità creative dei mastri birrai che lavorano alla ricerca continua di birre migliori capaci di soddisfare i gusti particolarmente esigenti degli amanti della birra.

Con un mercato di 200 miliardi di litri e un giro d’affari superiore ai 593 miliardi di dollari nel 2017, la birra è la bevanda alcolica più bevuta al mondo.

Una tecnologia nata e sviluppata in Italia: fra Toscana e Sicilia

Risale al 2015 il primo studio pubblicato su Energy Science & Engineering in cui i team del Cnr di Lorenzo Albanese e Francesco Meneguzzo a Firenze, e Rosaria Ciriminna e Mario Pagliaro a Palermo, dimostravano l'inattivazione efficiente dal punto di vista energetico del lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae) attraverso la cavitazione idrodinamica controllata. In pratica, il team dimostrò che ila birra risultava pastorizzata a temperature molto più basse rispetto al semplice trattamento termico.

Da allora -- in 4 studi successivi che insieme al primo formano la base scientifica dei successivi sviluppi tecnologici -- gli scienziati del Cnr hanno prima pubblicato sul Journal of Cleaner Production ia teoria completa della birrifcazione CHC e i risultati dei primi esperimenti su scala pre-industriale, per poi riportare su LWT - Food Science and Technology la scoperta che la birra prodotta con la nuova tecnologia contiene quantità di glutine che sono al di sotto belle migliori birre gluten-free sul mercato.

Quindi, nuovamente sulle pagine del prestigioso Journal of Cleaner Production, il team pubblicava l'ulteriore trovato che la nuova tecnologia applicata alla birrificazione dei grani antichi tipici del territorio produce birre di qualità superiore ad una frazione del costo del processo tradizionale, offrendo alle aziende agricole che stanno tornando alla coltura dei grani antichi un'ulteriore e significativa possibilità di sviluppo dei ricavi.

Infine, -- e nuovamente su LWT - Food Science and Technology -- gli scienziati del Cnr in partnership con un team di chimici analitici dell'Università di Palermo guidato da Beppe Avellone riportavano la scoperta che la birra prodotta con la nuova tecnologia contiene quantità significativamente più elevate di prenilflavonoidi e in particolare di xantumolo, ovvero di polifenoli del luppolo con importanti proprietà salutistiche che il processo di birrifazione industriale convenzionale invece riduce fortemente.

Dove e quando
Barberino Val d’Elsa (Firenze)
Birrificio San Gimignano
24 Maggio 2018, dalle 10:30
Contatto: francesco.meneguzzo@cnr.it

Gli studi scientifici

Rassegna stampa e web

MIT Tech Review This Technology is About to Revolutionize Beer-Making
La Pinta Medicea
Al Birrificio San Gimignano il primo impianto al mondo per la produzione di birra con tecnologia a cavitazione
Giore di Sicilia La "birra perfetta" ha un cuore palermitano
ResearchItaly Cnr a tutta birra

Back to the Home Page