12-Nov-2018
- Si è svolto nella serata di Sabato 10 Novembre
all'Auditorium di Roma
il
dialogo fra
Mario
Pagliaro e
Valeria
Termini sul
tema della
grande
trasformazione
del sistema dell'energia dal
petrolio
alle
rinnovabili
in occasione di 'Economia Come' 2018, la tre giorni
di incontri aperta al pubblico promossa da Invitalia che con quasi
10.000 persone ad affollare le diverse sale dell'Auditorium per
ascoltare oltre 70 relatori provenienti da tutto il mondo testimonia la
diffusa esigenza di comprendere meglio il mondo
contemporaneo.
Moderato da
Marco Panara,
il dibattito
ha riguardato la transizione energetica in corso: dalle fonti di
energia fossile a quelle rinnovabili, e in particolare a sole,
vento ed acqua.
"
La grande
trasformazione energetica" ha detto
Valeria
Termini commissario uscente del collegio
dell'Autorità per
l'energia
elettrica il gas e il sistema idrico, doocente di economia politica
all'Università RomaTre "
ha
al suo centro tre rivoluzioni concomitanti: quella delle fonti che
diventano naturali; quella digitale, che rende interattive le reti; e
quella dei materiali che adesso ci consentono di accumulare l'energia
elettrica. La sintesi di queste tre rivoluzioni è quella che
io chiamo grande trasformazione energetica".
"
Le nuove tecnologie
dell'energia non sono ancora in dubbio, per cui come dicono i miei
amici ambientalisti dobbiamo ancora essere neutrali rispetto alle
tecnologie" ha detto
Mario
Pagliaro, chimico, docente di nuove tecnologie dell'energia
fra i ricercatori italiani più citati al mondo.
"
Quelle che hanno vinto
sono tre: l'idroelettrico, nato qui a Roma con il primo impianto di
illuminazione pubblica alimentato da una centrale idroelettica; il
fotovoltaico, che la scorsa settimana ha superato in Italia la soglia
dei 20 GW di installato, e l'eolico, che ormai nel mondo supera i 500
gigawatt. Il motivo per cui le installiamo così rapidamente
è che non costano più nulla.
"
E per lo storage
, cioè per l'accumulo
dell'energia che è l'unica tecnologia che ci mancava, le
tecnologie che hanno vinto sono due: la batteria agli ioni di litio,
e la cella a combustibile
a idrogeno.
Abbiamo 52 mega impianti
di produzione di batterie agli ioni di litio in costruzione in tutto il
mondo: la capacità alla fine di quest'anno
supererà i 220 milioni di chilowattora, ovvero energia
sufficiente a far muovere 6 milioni di automobili elettriche. Fra sette
anni, la capacità avrà superato il miliardo e 400
milioni di chilowattora. Cosa ci limita? Assolutamente nulla.
"Shenzhen,
la capitale mondiale della microelettronica, ha 16.379 autobus
elettrici, un numero superiore pari alle flotte dei bus a petrolio di
Chicago, Los Angeles, Toronto, Londra e New York messe insieme.
Bastano 1000 autobus
elettrici per eliminare il consumo di 500 barili di petrolio al giorno.
"
Mosca ne
avrà 600, pari al 10% dell'intera flotta, alla fine del
prossimo anno: cioè domani. Roma, fra 5 anni,
avrà tutta la flotta elettrica: non perché lo
dica io, ma perché il trend del calo del loro prezzo e i
vantaggi che offrono in termini di risparmio, la renderanno la
tecnologia dominante. Qui come ovunque", ha concluso
l'autore di
Helionomics.
Aperto dal dibattito “Più
stato o più mercato per far crescere il Sud?” fra
il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi e l’amministratore
delegato di
Invitalia, Domenico Arcuri, il ricchissimo
programma
del meeting ha visto trenta appuntamenti tra incontri,
dibattiti e tavole rotonde, con
manager, imprenditori, economisti, accademici e ricercatori. Fra essi,
anche il fondatore del Censis, Giuseppe De Rita.
"
No all'economia dei
tweet"
ha detto Domenico Arcuri
intervistato
dal
Sole 24 Ore
presentando il Festival "
il
Festival vuole essere un momento per fare una pacata e approfondita
riflessione su temi economici di grande attualità quali
sono, ad esempio, il futuro dell'energia e il ruolo dello Stato nel
Meridione".
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