29-Oct-2021
- Significativo
aumento
del numero degli scienziati italiani del CNR (da 135 a 167, +24 per
cento) inclusi nella nuova classifica degli scienziati più
influenti basata su un indicatore composito per il punteggio di impatto
sulla carriera (c-score),
introdotto
nel 2019 da Ioannidis, professore alla Stanford University e colleghi
di Elsevier e SciTech Strategies.
Pubblicata
online in formato ad accesso aperto utilizzando i dati recuperati dal
database Scopus di proprietà di Elsevier, la
classifica 2021
del 2% dei migliori studiosi in tutti i campi include 186.178
scienziati (un aumento del 16,6% rispetto ai 159.684 ricercatori
elencati nel 2020)
insieme alla loro affiliazione, c- score, h-index, l'hm-index che tiene
conto di articoli con più autori, ed altri parametri presi
in considerazione per calcolare il c-score.
Aperta da
Vincenzo Di
Marzo, chimico napoletano al 487° posto, la
classifica comprende 167 ricercatori associati al CNR. Pochi di loro,
tra cui Giacomo Rizzolatti e Tullio Pozzan, sono in realtà
docenti universitari che lavorano o hanno collaborato con istituti di
ricerca del CNR. Alcuni altri scienziati della lista, come ad esempio
Claudio Bianchini, sono andati in pensione.
La nuova graduatoria comprende 28 donne che lavorano (o hanno lavorato)
presso istituti di ricerca CNR (tra parentesi posizione in graduatoria
e sede di lavoro):
Leonarda
Liotta (36.893, chimico, Palermo),
Lucia Flamigni
(40.339, chimico, Bologna),
Maria
Laura Di Lorenzo (52.111, chimico, Napoli),
Anna Maria Venezia
(55.253, chimico, Palermo),
Elena
Paoletti (68.300, biologo, Firenze),
Giovanna Barbarella
(79.479, chimico, Bologna),
Cecilia
Gotti (79.954, biologo in medicina, Milano),
Stefania Maggi
(80.153, scienziata in medicina, Padova),
Liana Fattore
(82.238, scienziata in medicina, Cagliari),
Francesca Mallamaci
(96.321, scienziata in medicina, Reggio Calabria),
Maria Losurdo
(103.776 , chimico, Bari),
Osvalda
Sennaca (122.764, ingegnere, Napoli),
Marcella Chiari
(124.631, chimico, Milano),
Angela
Altomare (126.786, fisico, Bari),
Rosaria Ciriminna
(128.492, chimico, Palermo),
Rosa
Lasaponara (137.208 , ingegnere, Potenza),
Maria Giovanna Buonomenna
(139218, chimico, Cosenza ),
Valeria
Di Sarli (140011, ingegnere, Napoli),
Simonetta Paloscia
(142954, agronomo, Firenze),
Raffaella
Calarco (144141, chimico, Roma),
Eleonora Borgia
(163809, ingegnere, Pisa),
Paola
Reichenbach (164.922, geologo, Perugia),
Gabriella Sanniti di Baja
(171.220, ingegnere, Napoli),
Maria
Teresa Buscaglia (174.476, chimico, Genova),
Gloria Bordogna
(175.762, fisico, Milano),
Anna
Formica (176.629, ingegnere, Roma),
Alessia Ligresti
(176.940, chimico, Napoli),
Claudia
Belviso (178.530, geologo, Potenza).
Sorprendentemente, e in accordo con i risultati dello studio "
How
self-determination of scholars outclasses shrinking public research lab
budgets, supporting scientific production: a case study and R&D
management implications" pubblicato su
Heliyon all'inizio
di quest'anno, più della metà (54 per cento)
delle suddette ricercatrici lavorano in istituti di ricerca con sede
nel
sud Italia.
Uno di questi è
Rosaria
Ciriminna, dell'Istituto dei materiali nanostrutturati di
Palermo, entrata nella graduatoria del 2021, la terza da quando
Ioannidis e collaboratori hanno introdotto il punteggio c-score.