Organizzato
da
Antonio Palmieri, membro
dell’Intergruppo Parlamentare sull’Innovazione e della Commissione
Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, in collaborazione con il
curatore del libro
Italo Globali,
Gabriele Caramellino e con l’
Intergruppo
Parlamentare sull’Innovazione, si è tenuto nel pomeriggio del 4
Ottobre nella Sala "Aldo Moro" della Camera dei Deputati il convegno
"Italo Globali - Protagonisti nel mondo, italiani per sempre" (
guarda
la photo e video gallery)
L'intero convegno può essere rivisto sulla
web
tv della Camera. Gli atti saranno pubblicati a breve da StreetLib.
Ha aperto i lavori il Vicepresidente della Camera,
Simone
Baldelli che, dando il saluto di benvenuto, ha sapientemente
spostato il fuoco di lettura da una chiave negativa che legge la "Fuga dei
Cervelli" come una perdita di risorse per il Paese, ad una positiva, quale
interscambio di esperienze di successo che, facilitando la circolarità
delle idee, è di fatto una fonte di arricchimento, innescando un circolo
virtuoso di nuove opportunità.
L'introduzione ai lavori è stata curata da
Antonio
Palmieri dell'Intergruppo Parlamentare Innovazione. Nella doppia
azione di apertura/chiusura dei lavori, ha voluto dare un'intonazione
propositiva
auspicando l'apertura di uno sguardo politico alla nuova realtà globale
nella quale operano i giovani italiani all'estero.
Pierluigi
Puglia, direttore della Comunicazione del Governo britannico in
Italia, ha portato il saluto dell'Ambasciata britannica mentre Gabriele
Caramellino ha letto quello dell'Ambasciata americana, con le cifre
concrete sull'elevato numero di giovani che ogni anno si trasferiscono nei
loro Paesi e, anche, sull'elevato numero di statunitensi e britannici che
scelgono di vivere in Italia, in un ricco interscambio di esperienze e
cultura.
Le nuove generazioni, ha detto Antonio Palmieri in apertura, sono molto
più disponibili alla globalità, sentendosi già cittadini del mondo con una
quasi innata propensione al viaggiare tra le lingue, le società e le
eulture.
La discussione è stata intessuta intorno a
tre tematiche, con tre gruppi di relatori che hanno presentato le
molteplici sfaccettature dell'essere Italo Globale in un mondo in continuo
cambiamento.
Il primo tavolo dal taglio prevalentemente economico-finanziario, è stato
moderato dal giornalista di Avvenire
Arturo
Celletti, con la partecipazione di
Matteo
Cerri (Finanziere, Fondatore e Amministratore Delegato The Family
Officer Group, Londra),
Alessandro Mele
(Finanziere, Fondatore e Amministratore Delegato EthicalFin, Londra), P
aola
Bergamaschi Broyd (Angel Investor) e
Mario
Pagliaro (Cnr).
I relatori provenienti da differenti esperienze di successo, hanno
evidenziato le nuove traiettorie economico-tecnologico-finanziarie,
sottolineando come la crisi del Sistema Banche non significhi l'assenza di
denaro, ma solo la nascita di altri canali di distribuzione ed
investimento, con nuove agenzie che si pongono a nodo di collegamento tra
i privati investitori e gli imprenditori.
L'eccellenza è la chiave di volta per accedere al prestito privato, ma in
Italia non si è preparati culturalmente alla presentazione dell'idea nuova
(Matteo Cerri).
Tale nuova realtà sta mutando il volto della finanza e per ricaduta
dell'economia, oggi si è molto più attenti all'impatto sociale, si investe
ma su progetti che salvaguardino l'ambiente, con ricadute a lungo termine:
La nascita di una "finanza a impatto sociale" è la novità che vede
impegnati in particolar modo i giovani (Paola Bergamaschi Broyd). Essi, da
un'indagine fatta, sono molto attenti a quegli investimenti che puntino a
creare un bene collettivo; il guadagno è si importante, ma vincolato al
benessere ambientale. Sta nascendo un volto buono dell'economia
In tale realtà fortemente dinamica si sta creando un ricco tessuto di
agenzie a sostegno delle famiglie e dei singoli piccoli-imprenditore, per
dare loro le chiavi di lettura della Complessità, indirizzandoli nelle
scelte, nei possibili investimenti strategici e persino negli studi, per
poter essere preparati culturalmente e professionalmente al cambiamento.
Il valore dei soldi è indiscutibile per gli investimenti (Alessandro
Mele), ma occorrono progetti finalizzati alle nuove tecnologie ad esempio
le energie rinnovabili:
In Italia c'è una forma di diffidenza verso gli invertitori privati,
poiché si è ancora legati all'idea delle Banche come fonti del prestito.
Tutti i relatori hanno sottolineato l'emergere di un volto nuovo della
finanza che sta assumendo come valore storico le risorse umane e
ambientali. La città del domani, ad esempio, sarà a impatto zero per
l'inquinamento (Mario Pagliaro), con il superamento dei due simboli del
Sistema Industriale, il calore per combustione (petrolio, carbone...) e il
motore a scoppio sostituito con il motore elettrico. Ogni casa, dato il
crollo dei costi dei panelli solari, potrà impiantarne sui solai o
facciate, ma per fare questo occorre che la Politica sappia snellire le
procedure, togliere i vincoli urbanistici obsoleti e rendere il Sistema
Italia più accogliente del Cittadino:
In sintesi occorre cambiare le logiche con cui guardare al domani.
Il secondo gruppo di relatori, con un taglio sul valore nel Mondo
dell'italianità, moderato dal giornalista del quotidiano Il Foglio,
Piero
Vietti, con la partecipazione di
Umberto
Mucci (Fondatore e DirettoreWe The Italians, Rappresentante in
Italia dell’Italian American Museum di New York) e
Filippo
Addarii (Fondatore e Managing Director PlusValue, Londra).
In questo tavolo si è impostato un gioco di lettura, tra uno sguardo
severo (Filippo Addarii) che sottolineasse i punti critici per Essere
Italo globali, e uno positivo (Umberto Mucci) per tracciare i punti di
eccellenza dell'italianità nel Mondo.
Dal confronto è emerso come le generazioni giovanili, a partire dagli anni
2000, siano state costrette all'esodo, non essendosi sviluppata in Italia
una Cultura del Lavoro, come in Inghilterra, Paese in cui i Governi,
indipendentemente dalle tipologie di schieramento, hanno costantemente
investito per il potenziamento di un eco-sistema di mercato da cui, come
effetto naturale, far scaturire la moltiplicazione delle offerte di
lavoro:
All'Italia è mancata una visione di futuro per attrarre i talenti e
facilitare il fare impresa, ad esempio, in Estonia si può aprire "online"
un'impresa e gestirla online senza mettere piede nel Paese, mentre nel
nostro Paese non c'è una Cultura d'Impresa.
Gli Italiani, nei Paesi che li ospitano, sono molto stimati come
lavoratori instancabili; essi hanno partecipato attivamente alla creazione
della ricchezza degli Stati che li hanno accolti; negli USA il talento
italiano è presente e stratificato, dappertutto, e ciò è un fattore di
eccellenza, tanto che si registra una grande forza attrattiva verso
l'Italia nei tantissimi italiani di seconda e terza generazione che
sognano di ritornarci, almeno per una vacanza.
Nel Mondo ci sono 60.000.000 di potenziali italiani che per legge
potrebbero chiedere la cittadinanza, in quanto figli e nipoti di italiani.
Essi sono un'altra Italia che se riconosciuta potrebbe essere una
grandissima risorsa finanziaria e culturale per il nostro Paese. Ma tale
prospettiva richiede un Sistema Italia aperto alla Cittadinanza, in grado
di superare le barriere culturali, economiche, burocratiche che creano le
gabbie e le chiusure ideologiche ed economiche, per costruire legami
indissolubili tra i Paesi e le Persone.
Il terzo tavolo, una carrellata a largo spettro di esperienze Italo
Globali con
Rita Comi
(Co-fondatrice e Managing Director Machas Creative Consultancy, Londra),
Alessandro
Brunori (Responsabile delle Agenzie creative di Google in Medio
Orientee NordAfrica, Dubai - Emirati Arabi Uniti),
Teresa
Pastena (Fondatrice e Direttrice dell'Agenzia di recruitment
CV&Coffee, Londra, Esperta in mercato del lavoro per gli italiani in
Gran Bretagna),
Francesca Cocco
(Responsabile China Business Innovation Center Italy, Napoli,
specializzata in internazionalizzazione delle piccole e medie imprese
italiane per il mercato cinese),
Marco
Corsaro (Fondatore e Managing Director 77Agency, specializzato in
marketing e pubblicità online, Londra –Milano) e
Marcello
Mastroleo (Matematico indipendente, con esperienza di ricerca al
MIT (USA), esperto in analisi matematica per la finanza e l’intelligenza
artificiale). Moderatore lo stesso Gabriele Caramellino.
In questo terzo gruppo sono state presentate delle differenti realtà
globali, frutto di idee nuove.
- Rita Comi ha sottolineato
come l'apertura al Mondo sia una carta vincente per inventare un
lavoro creativo. Occupandosi di valorizzazione di artisti a scala
mondiale, ha sottolineato come il mercato globale faccia da collettore
per professionalità multi-nazionali, collaborative, pur restando a
casa.
- Alessandro Brunori,
illustrando l'apertura del Mondo Arabo al digitale, ha sottolineato il
ritardo italiano perché non ha il senso del Presente. C'è chi guarda
al presente con il passato e chi con il futuro, leggendolo e
immaginandolo, per realizzarlo già nell'oggi. A Dubai c'è l'idea che
la Nazione abbia il compito di creare un ambiente in cui le persone si
sentano felici (con il Ministero della Felicità). Per questo si guarda
all'eccellenza, all'ambiente, alla formazione, alla digitalizzazione.
La penetrazione digitale nel Paese è prossima al 91%, mentre in Italia
è solo 62%, infatti il 28% degli italiani non accede a Internet, uno
su tre. I motivi del non accesso sono la mancanza di competenze come
il non sapere l'inglese e cosa più grave il non ritenere Internet uno
strumento utile o interessante, mentre oggi la Rete è indispensabile
per il successo delle aziende.Il fare impresa a breve nel Mercato
Globale non potrà non passare dallo spadroneggiare le diverse
piattaforme della Rete.
- Marco Corsaro, imprenditore
nel marketing digitale, ha sottolineato come il più grande limite al
digitale, in Italia, sia il capitale umano, quali risorse formate. Le
opportunità di lavoro ci sono e tante anche nel nostro Paese, ma non
c'è capitale umano preparato. Il motivo è l'assenza di giustizia,
l'Italia è un sistema clientelare che genera mediocrità. Interagire
con burocrati e manager mediocri, per prospettare investimenti in
un'idea innovativa, è una grande fatica con un'enorme perdita di
tempo.
- Teresa Pastena, ha disegnato
il quadro dei giovani che emigrano e indicato delle coordinate su cui
muoversi. Il motivo dell'esodo è la maggiore meritocrazia all'estero,
la migliore continuità lavorativa con contratti a tempo indeterminato,
i motivi di studio. Londra è una città meritocratica e se si hanno
obiettivi chiari si può fare carriera. Data la crescente affluenza, il
Consolato italiano ha creato un servizio primo approdo per dare delle
coordinate su come muoversi nel territorio inglese. Le offerte di
lavoro sono tante, ma non è facile essere assunti, sia perché non sono
solo gli italiani a migrare in Inghilterra e sia perché non si sa come
muoversi. Occorre, perciò, essere preparati sulle normative, parlare
un buon inglese, sapersi presentare alle aziende, in sintesi studiare.
- Francesca Cocco, ha
presentato il cambiamento del mercato cinese, che attira iniziative
italiane, ma solo se ben presentate e motivate. La Cina ha aperto alle
tecnologie avanzate, come il mercato digitale che nuove volumi enormi
di denaro (Alibaba). Crede fortemente nella formazione dei giovani, lo
stesso Governo paga i viaggi di studio all'estero di tanti talentuosi
che poi sono riassorbiti tutti nelle aziende cinesi. La Cina attira
talenti e crede nell'eccellenza, tanto da essere fortemente
competitiva sui mercati mondiali, assorbendo spazi sempre più grandi
anche in relazione alle nuove tecnologie.
- Marcello Mastroleo ha
sottolineato l'urgente bisogno di allargare gli orizzonti
immaginativi, educando il cervello a saper vedere la Complessità. Dal
punto di vista storico si è creata una frattura economica tra il prima
crisi americana del 2009 e il dopo, con l'ingresso degli
algoritmi matematici in finanza, che rendono inefficienti i sistemi di
lettura tradizionali dei Mercati di investimento azionario (a mente
umana), ma se cambia il paradigma (con l'ingresso dei programmi
elettronici negli scambi) di necessità occorre adeguare i modelli
mentali che fanno da cerniera alla modellistica
matematico-finanziaria.
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