«Fotovoltaico,
Territorio, Occupazione»
19-Ott-2018
-
«
La Regione si chiama siciliana
e non Sicilia esattamente come la Repubblica è italiana e
non Italia.
«
Significa
che la Sicilia fra l'altro ha piena
potestà in campo energetico e ambientale. E deve legiferare
nel campo cruciale per il suo futuro: l’energia solare»
ha detto
Mario Pagliaro
aprendo
oggi a Catania
il suo intervento al convegno
Fotovoltaico,
Territorio, Occupazione organizzato da Italia Solare per
l'«Italia Solare Tour 2018 - Una nuova era per il
fotovoltaico».
Al convegno sono intervenuti alcuni fra i maggiori esperti
italiani
del fotovoltaico, fra cui
Andrea
Brumgnach di Samandel e
Carlo Trezza di Ego
Energy.
«L'energia solare
è il concreto presente e il futuro migliore della
Sicilia»
«
Sono realistici 5mila occupati
qualificati e 10mila impianti fotovoltaici installati
ogni anno, al posto degli attuali 3mila, per i prossimi 10
anni», ha continuato Pagliaro.
«
Ma serve
subito l'approvazione del disegno
di
legge 'Trizzino' sulla promozione della generazione
distribuita in Sicilia, che elimini i divieti coniugando energia pulita
e tutela del patrimonio architettonico e storico-artistico, e
istituisca l'istituto regionale per il solare.
«
Esattamente
come hanno fatto al
Comune di Porto Torres. Dove ad installare 48 impianti in 60 giorni sui
tetti delle famiglie a basso reddito con meno di 200mila euro per il
Comune è stata un’azienda siciliana:
perché qui, queste cose senza l’istituto
regionale
per l’energia solare non
si faranno mai.
«
Il
Parlamento
siciliano deve
fare per il solare quanto
fece 40 anni fa Piersanti Mattarella con l’istituto per il
vino della Sicilia: e oggi le aziende vinicole siciliane, un tempo note
per lo ‘zuccheraggio’, oggi esportano vini squisiti
in tutto il mondo.
«
Sono convinto --
ha proseguito Pagliaro --
che Il Parlamento
lo approverà
all’unanimità, dando ai siciliani la
possibilità concreta di accedere ai suoi enormi benefici,
partendo dalle classi meno abbienti.
"
L'energia solare
-- ha concluso --
è
il concreto presente e il futuro migliore
della Sicilia».
«Un Piano chiaro,
con obiettivi semplici e concreti»
«
Lavoriamo al
nuovo Piano energetico della Sicilia»
ha detto aprendo il suo intervento
Domenico
Santacolomba, del Dipartimento energia
della Regione Siciliana.
«
Il
vecchio Piano energetico
della Sicilia approvato nel 2009 con suoi 7 tomi aveva bisogno di una
forte semplificazione.
«
Il nuovo ha
due obiettivi e 5 leve, di cui due
sono la diffusione dei sistemi di accumulo e la solarizzazione degli
edifici realizzando concretamente la condizione di generazione
distribuita.
«
Gli obiettivi
sono chiari: Piena autonomia energetica della Sicilia attraverso un
forte incremento della produzione da fonti rinnovabili e riduzione dei
consumi energetici negli edifici migliorandone radicalmente
l'efficienza energetica che oggi è bassissima.
«
Ad
esempio,
l’obiettivo per l’eolico
è raddoppiare la produzione al 2030 attraverso il
revamping
:
via le
pale da 850 kW e dentro quelle da 3 MW. Risparmieremo pure spazio
migliorando l’impatto paesaggistico.
«
Sono contento»
ha concluso «
di
aver conosciuto
Pagliaro a questo incontro: i suoi studi ci sono di forte ispirazione».
Santacolomba
ha quindi preso parte insieme a Pagliaro e
ad
Emilio Sani,
consigliere di Italia Solare e avvocato fra i maggiori esperti italiani
degli aspetti legali e finanziari del fotovoltaico, ad una
Tavola
rotonda sul nuovo Piano
energetico e ambientale della Sicilia
.
«Nuove
rinnovabili: stessi servizi energetici, senza inquinare, e a costi
più bassi»
«
Attualmente
la centrale a carbone di Brindisi prende 280 milioni all'anno
da Terna per i servizi di regolazione della tensione resi alla rete.
Idem per quella di San Filippo del Mela in Sicilia»,
ha detto aprendo il convegno il presidente di Italia Solare
Paolo Rocco Viscontini.
«
Gli stessi
servizi -- ha proseguito --
possono essere resi da
fotovoltaico ed eolico accoppiate alle tecnologie di storage.
«
Abbiamo
chiesto ad Arera di modificare le norme tecniche e
darci la possibilità di partecipare a questo mercato dei
servizi di dispacciamento e ai servizi di regolazione della tensione,
oggi appannaggio delle centrali termoelettriche inquinanti.
«
Il GSE
-- ha aggiunto Rocco Viscontini --
ha verificato che in Italia il decremento
della produzione del parco
fotovoltaico è del 2,5% annuo: molto superiore allo 0,5% che
dovrebbe avere. Il motivo principale fu il decreto
‘spalmaincentivi’ che fece crollare
attività manutentive sui grandi impianti. Ma oggi, in tanti
usano droni e termocamere per riportare gli impianti a piena potenza».
«Generazione
fotovoltaica utility scale largamente competitiva anche in
Italia»
«
Abbiamo
contrattualizzato
noi i primi grandi impianti fotovoltaici in vendita
diretta dell’energia: l’anno scorso nel Lazio, e 40
MW da poco in Sardegna» ha detto
Carlo Trezza di Ego
Energy, commentando la recente entrata in servizio delle prime centrali
fotovoltaiche italiane al di fuori tanto degli incentivi che dal ritiro
dedicato dell'energia da parte del GSE.
«
La
generazione fotovoltaica su scala industriale è
largamente competitiva con la generazione da fonte fossile senza alcun
incentivo».
«Non avrei mai
creduto di vedere tutto questo»
«
Questo
è un campo di calcio vicino a Coverciano, dove poi abbiamo
presentato il caso di questa squadra: il Rufina»
ha detto
Andrea Parrini,
consigliere di Italia Solare.
«
Abbiamo messo
42 kW di fotovoltaico sulla tribuna, i collettori fototermici,
montato una pompa di calore, e sostituito le vecchie luci con i LED
portando i consumi da 48 a 22 kW.
«
I
risparmi
sono stati così ingenti che in 3 anni hanno ripagato
l'intero costo dell'investimento.
«
Oggi,
il Comune sostiene costi di
esercizio dell'impianto che sono un quinto di quelli vecchi, ormai
divenuti insostenibili.
«
Ci abbiamo scritto un libro che
è divenuto una Best practice suggerita dalla Federcalcio
italiana per la gestione energetica degli impianti sportivi e degli
stadi.
«
Io vengo da
Siemens» ha continuato Parrini «
nel 1999 vendevamo pannelli
fotovoltaici con le celle solari rotonde.
«
Costavano
10mila lire al Watt
e avevamo un solo cliente: la Sip.
Che li installava con le batterie nei ponti radio che aveva in
montagna. Non avrei mai creduto di vedere tutto questo».
«Non ricorrere al
fotovoltaico in Sicilia equivale ad una perdita economica
secca»
«
In pressoché
tutta la Sicilia, un impianto fotovoltaico sul tetto di
un’azienda oggi - non fra 10 anni - ha un tasso di rendimento
interno del 23% e non comporta alcun rischio di investimento. Al mondo
non esiste nulla di simile,
dal punto di vista della convenienza economica»
ha detto
Andrea Brumgnach
di Samandel.
«
Vorrei
riprendere l'intervento del professore Pagliaro»,
ha continuato l'imprenditore lombardo.
«
Il
fotovoltaico non solo oggi costa come 3 smartphone
.
«
Ma
esattamente come
quando compriamo un telefono Samsung o Apple non chiediamo nulla
riguardo l’affidabilità, lo stesso accade oggi col
fotovoltaico divenuto una commodity delle cui prestazioni
pluridecennali sappiamo tutto.
«
Questo è un impianto
da poco più di 19 chilowatt realizzato su tetto in provincia
di Enna utilizzando il noleggio operativo» ha
proseguito.
«
L'azienda non
ha alcun esborso economico ed ha un ritorno economico fin dal primo
anno.
«
In
pratica, in Sicilia, oggi non installare il fotovoltaico equivale ad
una perdita economica secca per qualsiasi azienda».