Lo sviluppo del Golfo di Carini e la questione ambientale

Sviluppo economico di Carini e risanamento del suo Golfo: foto del meeting del 27 Aprile 201827-Apr-2018- Si è tenuto oggi a Isola delle Femmine, in Sicilia, un incontro pubblico sul nuovo sviluppo di Carini e sul risanamento ambientale del suo Golfo promosso dalla Federazione dei Verdi. Aperto dall'intervento di Carmelo Sardegna, delegato regionale della Federazione dei Verdi, Claudia Mannino, responsabile per le politiche del Mezzogiorno della Federazione dei Verdi, ha visto l'intervento di Franca Di Lorenzo e Silvano Riggio, dell'Università di Palermo, Stefano Bologna, sindaco di Isola delle Femmine, Gaetano Collura, dell’Arsap, Eugenio Cottone, già presidente dell'Ordine dei chimici di Palermo, Giuseppe Monteleone, sindaco di Carini, Giuseppe Todaro, della Gesap, Mario Cassarà, della Regione Siciliana, e Mario Pagliaro del Cnr (photogallery).

Carini ospita un grande depuratore consortile in cui convergono i reflui di Carini, Capaci, Isola delle Femmine, Torretta e della zona industriale di Carini. «Se utilizzato al pieno delle sue capacità», ha spiegato Sardegna «il depuratoredi Carini potrebbe essere una vera e prorpia industria dell’acqua poiché, rispondendo alle direttive europee di riferimento, gode di un’impiantistica che non solo sedimenta, chiarifica e depura l'acqua ma anche è dotato di un sistema di riutilizzo dell’acqua depurata che potrebbe essere riutilizzata per usi irrigui o industriali.

Il territorio di Carini ha delle caratteristiche distintive che possono solo portare al territorio ricchezza e sviluppo, a partire dalla spiaggia bianca di Capaci che con la sua grana sottile e sferica non si attacca alla pelle ma anche come la destagionalizzazione del turismo non è solo una proposta di sviluppo turistico ma un’idea di turismo che cammina pari passo con la gestione del territorio e con gli effetti benefici del nostro clima.

«Al contrario di quanto previsto dall’articolo 12 della Direttiva europea» ha continuato l'On.le Mannino, deputato uscente nella XVI Legislatura, «il sistema di riutilizzo delle acque, non è utilizzato e le acque depurate vengono sversate a mare per mezzo di una condotta sottomarina danneggiata poiché non ben istallata».

«Usare il solare, le nuove tecnologie e raccogliere l'acqua»

«Vi ruberò pochi minuti» ha esordito Pagliaro (video del suo intervento e slides della presentazione) «per mostrarvi come usare le nuove tecnologie del solare per proteggere il vostro territorio, incluso il vostro depuratore consortile.

«Inoltre vi mostrerò come siano già utilizzate tecnologie nuove, più efficaci ed economiche per depurare le acque».

«Sversare le acque depurate a mare è illegale e antieconomico»

«Il sistema di depurazione di Carini è forse il migliore della Sicilia ha spiegato estesamente la professoressa Francesca Di Lorenzo (video dell’intervento) «ma usarlo per depurare e buttare a mare l'acqua depurata è antieconomico,  contro ogni logica e contro la legge: perché la normativa comunitaria già recepita in Italia lo vieta.

«Dobbiamo essere in grado di mettere fine ai continui furti dei cavi elettrici che hanno spesso bloccato il depuratore, e dobbiamo avviare subito la parte dell'impianto che reimmetterà n rete l'acqua depurata per irrigare nell'enorme pianura di Carini» ha concluso.

«A breve multe milionarie. Identificare il gestore»

«La Corte di giustizia europea» ha detto Mario Cassarà del Dipartimento regionale acqua e rifiuti (video dell'intervento) «ha riscontrato  3 procedure di infrazione dell'Italia in tema di depurazione delle acque. A breve giungeranno ad una quantificazione economica delle multe. Per questa ragione il Governo nazionale ha stanziato 1 miliardo e 700 milioni di euro di cui 1,1 miliardi destinati esclusivamente alla Sicilia, che è la regione con le maggiori carenze in tema di depurazione delle acque.

«L’impianto di Carini» ha aggiunto «necessità di un adeguato gestore che abbia le capacità sia gestionali che progettuali necessarie e io credo che a gestirlo dovrebbe essere l’Amap».

«Ambiente significa sviluppo»

«Appena eletto sindaco per la prina volta nel 1995» ha detto il sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna (video del suo intervento) «compresi che l'unico futuro della nostra comunità era nel risanamento e nella valorizzazione dell'ambiente. Chiudemmo lo scarico delle acque a mare chiudendo l'impianto allora esistente scegliendo di convergere invece nell’impianto di Carini.

«Poi è venuta l'istituzione dell'Area marina protetta e il mare è tornato cristallino creando le condizioni per il nuovo sviluppo turistico della nostra comunità».

«Le tecnologie dell'economia circolare sono ampiamente testate ed efficaci»

«Le tecnologie e le normative dell'economia circolare che adesso si stanno diffondendo» ha spiegato Eugenio Cottone (video dell'intervento) «sono decisamente datate nel tempo: nel campo del recupero e riutilizzo delle acque reflue depurate io le ho testate personalmente oltre 20 anni fa.

«Possiamo e dobbiamo compostare e riutilizzare in agricoltura i fanghi di depurazione dai reflui, e ricondurre a monte di torrente le acque depurate per rimpinguare le falde prevedendp l’obbligatorietà delle reti duali negli strumenti urbanistici.

«Depurando ulteriormente l’acqua» ha aggiunto «potremo istallare impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che riducano i costi energetici dell’impianto alimentando le pompe per ricondurre a monte l’acqua».

«Più ambiente, più turismo e migliore traffico aeroportuale»

«L’aeroporto di Palermo» ha spiegato il vicepresidente della Gesap Giuseppe Todaro (video dell'intervento) «è pronto a confluire sul depuratore di Carini quando sarà possibile.

«La tutela dell'ambiente, migliorando ad esempio raccolta differenziata dei rifiuti in modo da avere territori puliti antistanti specchi dìacqua puliti» ha continuato «è fondamentale per aiutarci a destagionalizzare il turismo e ad avere un maggiore e migliore traffico aeroportuale».

«L'importanza della gestione dei depuratori siciliani»

«Le Aree di sviluppo industriale della Regione» ha detto Gaetano Collura dell’Agenzia regionale di sviluppo delle attività produttive (video dell'intervento) «hanno realizzato i più grandi e i migliori impianti di depurazione della Sicilia: da quello di Carini a quello di Siracusa.

«Ma le Asi prima e l'Arsap oggi non sono enti di gestione degli impianti che hanno realizzato: e qui è nato il problema perché i Consorzi fra Comuni cui avevamo pensato non sono sono riusciti a gestire gli impianti consortili. Da qui, dunque, occorre ripartire: definire con chiarezza gli enti gestori ed allocare risorse finanziarie ed umane adeguate perché, ad esempio, l'impianto di Carini possa mettere in funzione il recupero e l'immissione in una rete dedicata delle acque depurate per gli usi irrigui» .

«L'ecologia ci insegna che la depurazione è solo l'ultimo dei processi per depurare le acque»

«Gli impianti di depurazione delle acque» ha detto il prefessore Silvano Riggio (video del suo intervento) «sono l'ultima soluzione che andrebbe adottata nel depurare le acque degli scarichi urbani.

«Alcune specie di palme che con il loro importante impianto radiale» ha detto ancora il noto ecologo siciliano mostrando molti casi concreti dalla Spagna alle coste africane «riescono a depurare i suoli e le acque creando delle aree paesaggisticamente accoglienti, sostenibili ed anche economicamente indipendenti poiché sono capaci di creare o ricreare aree fertili coltivabili: partendo dalla costa orientale di Palermo trasformata in un'enorme discarica a partire dai resti dei bombardamenti della guerra, la Sicilia sarebbe perfetta per ospitare decine di queste oasi costiere irrigate direttamente con le acque reflue urbane».

«Un impianto che adesso dovrà funzionare riciclando le acque depurate»

«Ventincinque anni fa ero giovane assessore» ha detto del Sindaco di Carini Giuseppe 'Giovì' Monteleone (video del suo intervento) «la Soprintendenza impose al Comune persino di realizzare le vasche al di sotto del piano di campagna, con un extra costo di svariati miliardi: attenzione che poi non fu certo riservata all’attiguo centro commerciale 'Poseidon' costruito anni dopo.

«Adesso è fondamentale che prima l’impianto risponda adeguatamente alle normative europee, prima fra tutti il recupero delle acque depurate ed il loro adeguato riutilizzo.

«Dopo» ha concluso «potremo pure farvi convergere i reflui di altri comuni vicini come Cinisi e Terrasini».

«Una banale ricerca in rete svela tutto»

«E' sufficiente una banale ricerca in rete per dare al turista che si informa su ciò che propone il territorio» ha detto Claudia Mannino (video del suo intervento e slides della presentazione) «non può non notare la presenza dell’impianto di depurazione di Carini e della Cementeria di Isola delle Femmine. Entrambe sono soggette a norme restrittive ed hanno un impatto sul territorio e sull'economia.

«Ciò che manca, anche per ridurre e prevenire facili critiche, è una costante e puntuale informazione sullo stato di questi impianti, sia del depuratore su cui si possono trarre alcune informazioni dal solo sito www.acqua.gov.it e della Cementeria in particolare le cui autorizzazioni sono scadute nel 2014 e da allora in fase istruttoria per il rinnovo; nel frattempo l’impresa va avanti, ma con quali effetti?».

Rassegna web

TerrasiniOggi: Il Convegno di Isola Delle Femmine fa il punto e incassa un sicuro successo
IlSicilia.it: Ambiente. Depuratore consortile di Carini: una possibile risorsa per il rilancio del Golfo 


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