I siciliani: Un popolo di ignobili?

di Mario Pagliaro

Sommario:
Becco giallo" scandalizzato scrive sul Barbiere della Sera dei clientes siciliani alla corte del loro presidente. La sua lettura suscita immediata la domanda: ignobili, 'sti siciliani? Luca Orlando (e Geminello Alvi) sono utili a rispondere.
Il bellissimo pezzo di "Becco Giallo" ("Un'altra piccola storia ignobile") sollecita una risposta alla semplice domanda che nasce dalla sua lettura: I siciliani sono un popolo di ignobili?

Parrebbe infatti di riconoscere nel "noto esponente Udc", lo stile di Cuffaro Salvatore, detto Totò, medico radiologo mai al lavoro e politico democratico cristiano di lungo corso, primo presidente eletto della Sicilia nel giugno del 2001 con ben 1milione e 500mila persone a votarlo (incluse le schede senza preferenza); e poiché a "Becco Giallo" risulta "inevitabile non pensare a Brando nel celebre film" (che poi sarebbe Il Padrino), guardando "l'ordinata folla di piccoli gruppi di siciliani in attesa di essere ricevuti", è bene aggiungere alcune considerazioni che richiederebbero l'armonia della prosa di Alvi.

E alle quali mi accingo umilmente io, per rispondere alla domanda.

Allora, ignobili o no, 'sti siciliani?

Dopotutto, è lo stesso Autore ad ammettere che "Le richieste erano delle più varie e piuttosto semplici. Una buona parola per una nipote 'tanto brava, tanto brava'; un aiuto per velocizzare la pratica per l’acquisto di un terreno; una spinta ad una pratica ferma in quell’ufficio 'proprio vicino al suo'".

Ma questa, via, è l'innocenza socievole dei siciliani; il buon Totò che riceve i clientes in pubblico, a margine della convention!

Nella sabauda Torino, si fa diversamente, in modo più sommesso: eppure la magistratura arrestando il direttore, poi reo confesso, dell'Ospedale "Le Molinette", ancora lo scorso anno ha trovato "pressoché intatto il sistema di Tangentopoli" nelle forniture alle Asl piemontesi.

E mentre il dottor Ghigo, presidente dei presidenti delle Regioni italiane (e quindi pure di Totò), si affrettava a scusarsi per il Rolex ricevuto dal direttore da lui nominato - preparando la litania ripetuta pure ieri indirizzata al povero Giulio (Tremonti) "sui gravissimi tagli alle Regioni per 5mila miliardi" - a Milano negli stessi giorni un imprenditore arrestato per l'ennesima tangente per rifornire gli ospedali lombardi, affermava: "Basta! Chiudo l'azienda e metto 300 persone sul marciapiede. Onestamente, non si può lavorare!".

Geminello Alvi: La fantasia esatta

Dicevo della prosa di Alvi perché qui occorre ciò in cui Geminello è maestro: una fantasia esatta. Uno sguardo da economisti e uno da poeti.

Leoluca Orlando non è economista, ma ha un'attitudine per l'arte che lo spinge a fare l'attore ancora in questi giorni, dopo aver perso le elezioni contro il "noto Esponente Udc".

Ci è venuto a raccontare al CNR, a Palermo, perché i siciliani non devono affatto sentirsi ignobili, anche se lui adesso va in giro per il mondo a rappresentare The Sicilian Renaissance Institute, mentre ieri lo Svimez, al solito prolisso, spiegava in 800 pagine:

"Sud, ancora 74mila giovani emigranti nel solo 2002".

Il presidente Cuffaro vorrebbe risolvere il problema, in Sicilia, con i soldi degli altri italiani e quelli degli altri europei: ma Giulio da Roma non manda quasi più denari, e quando li manda, lo fa a rate e gli ha pure sguinzagliato dietro la Consip, che la festa per imprese e amministrativi felici - mai un controllo! mai un pensiero! - è bella e che finita.

E la Regione non paga.

Non paga i poveri suonatori dell'Ente autonomo orchestra sinfonica siciliana, che suonano poveri in strada; non paga le Fondazioni teatrali che non possono più pagare dipendenti, e se decide di levare qualche soldino a fisioterapisti, poco ci mancava che il buon Ettore Cittadini, ci lasciava la pelle, settimana scorsa, lasciando il Forziere, pardon l'Assesorato, alla Sanità della meravigliosa Sicilia.

E' la stessa Sicilia in cui Inps paga 6mila mld di pensioni ogni anno e ne incassa mille. In cui la tentacolare Regione gestisce 22mila milardi di lire, il bilancio di uno Stato. Ma non riesce a curare nulla: ha bisogno dell'Esercito (yes, il Genio militare!) per costruire una condotta idrica, mantiene un stuolo di persone a far nulla e si indebita (!) con le banche angloamericane che, felici, prestano i loro dollari senza sapere, i dilettanti al Governo, che le rate dovranno essere pagate tutte in tempo; e non come fanno le loro Asl, che pagano i fornitori in 1 anno!

Allora, i soldini li volevano prendere a Vittorio (Mincato), con una fantomatica "tassa ambientale", e lui, arrabbiato, gli ha fatto causa a Bruxelles, cessato i pagamenti e, richiesti gli arretrati, gli ha fatto spegnere un impianto Eni dopo l'altro.

Resteranno le briciole.

Ma perché avere timore? Dov'è la fiducia nella democrazia che pure dovrebbe ispirare la penna dei giornalisti migliori?

Dopotutto, Totò voleva vincere "7 a 0" alle ultime elezioni provinciali, ed è finita 4 a 3; che già gli è andata benone.

Semplicemente, i siciliani scegliendolo come avevano fatto il mese prima con Silvio, pensavano: con questo, forse, staremo un po' meglio.

Ma avevano fatto i conti senza l'oste; e l'euforia è già passata.

Con la differenza fondamentale, però, che qui nessuno più pensa che la mafia non esista o che sia bella.

Ci si vergogna perché ancora esiste: e si cerca il modo di vivere meglio, come dappertutto in Italia, magari aprendosi un'impresa e lavorando con impegno ed entusiasmo.

Luca manca a tutti e non ci si vergogna ancora abbastanza per averlo mandato a casa. Al Consiglio comunale di Palermo passa un commesso -- anche lì tagliati i turni notturni e gli straordinari -- e felice si rivolge al collega: "Hai visto il professore, come sta bene? Un altro, pare!"

Il professore sarebbe Luca Orlando, e la sua storia risponde bene, credo, alla domanda di sopra:

"Racconterò una storia per spiegare un teoria - ha iniziato il sindaco uscente di Palermo e attuale esponente dell'Opposizione all'Assemblea regionale siciliana -. D'altra parte, dicono i musulmani, l'unico peccato per non essere ammesso alla corte di Dio è la perfezione.

"All'inizio del 1998, eletto per la seconda volta Sindaco di Palermo, sapevo che per legge non sarei più stato Sindaco della città; interrogatomi sul senso delle cose fatte a Palermo e fuori Palermo, ho capito che l'esperienza non era vitalistica: ho capito cioè che avevamo dimostrato come fosse possibile contrastare fenomeni violenti ed incivili senza essere violenti e senza essere incivili.

"Questa era, ed è, la teoria.

"Iniziava allora un compito: separare la cultura dalla politica; chiesi quindi ai segretari locali dei Partiti di fare gli assessori e affidai ad una Fondazione l'eredità culturale ben sapendo di dover affrontare un lungo 'viaggio nel deserto'.

"La Fondazione si chiama The Sicilian Renaissance Institute (SRI), e ha sedi in Spring Street a Washington D.C. e a Palermo. Ci siamo riuniti a San Diego e Tijuana, in Perù, Georgia, Irlanda e Russia e presto in Cina ed India, sempre con uno scopo: esportare la nostra esperienza per produrre modelli che abbiano successo anche altrove.

"Diffondere il Modello Palermo: cultura + legalità.

"Alla vigilia del past - ha continuato Orlando - sei già un past; così, fra l'altro, alla fine del '99 decisi di accettare la proposta di un editore americano (Encounterbooks, San Francisco) che mi aveva chiesto di raccontare questa storia. Il risultato è stato un libro (Fighting the mafia and renewing Sicilian culture, NdA) che ho presentato a Washington alla presenza dei Senatori americani Hillary Rodham Clinton, democratica dello Stato di New York, e Orrin Hatch, repubblicano dello Utah, nel giorno dell'inaugurazione dell'ARS.

"All'inizio della mia carriera, mi occupavo quasi esclusivamente di crimini e processi perché occorreva spostare il carro. Ma poi il carro si è spostato ed è iniziata a muoversi la seconda ruota, quella della cultura. Scuole, Chiese, cultura e informazione andavano coinvolte per promuovere leadership positive in giro per il mondo.

"Nel 1985, quando divenni Sindaco per la I volta, chiamai il segretario generale chiedendogli il bilancio. Ma non avevamo un bilancio, non sapevamo cioè cosa avevamo e dove fossero le proprietà del Comune. Nel 2000 invece Moody's ci ha assegnato Aa3, come Stoccolma, Boston o San Francisco: 2 punti avanti a Chicago.

"Affidabilità finanziaria elevata! Alla Città di Palermo!

"L'abbiamo teorizzato. Abbiamo il know-how! E da 8 giorni le nuove Crime Prevention Guidelines delle Nazioni Unite citano il caso Palermo e la validità della nostra esperienza nel combattere il crimine.

"Fare uscire la Sicilia dal tunnel della mafia - ha proseguito il deputato siciliano all'ARS - è significato separare la mafia dal genus siciliano.

"Ora, la teoria della legalità è identitaria: se entra un delinquente e ci rapina, è un crimine. Ma se entra e ci dice che ci rapina nel nome di Allah, allora dobbiamo chiamare l'Imam! Bene, questo è il significato dei versetti satanici: i versetti del Corano utilizzati dai terroristi per giustificare i loro crimini che Rushdie scrisse essere falsi (e per cui gliel'hanno giurata!).

"Utilizzare i valori di una cultura contro una cultura: l'orgoglio cattolico dell'Irlanda come versetto satanico del Cattolicesimo; l'onore e il senso della famiglia dei siciliani utilizzati contro l'onore e il senso della famiglia dei siciliani; e naturalmente, sicurezza, libertà, fede in Dio possono essere utilizzate come versetti satanici.

"Cosa sono le cannoniere contro gli scafi dei poveracci se non versetti satanici del nostro diritto alla sicurezza? "Come ne usciamo? "Recuperando identità e senso del tempo. Perché le identità muoiono di eterno presente".

"Recentemente ho fatto l'attore in un film dove faccio la parte di un orologiaio; è la storia di 2 famiglie separate di 20 anni e io sto dietro le quinte. All'inizio l'unico tempo della città è il tic-tac di una bomba ad orologeria ; ma alla fine il tempo a Palermo ritorna normale. Palermo flustert. Palermo sussurra".

"Naturalmente - ha concluso Orlando - neanche il cambiamento è per sempre. E ora dobbiamo spegnere la terza fonte della mafia. Quella finanziaria. Perché se non la si spegne, divorerà le altre 2. Ma mentre il compito di recuperare i valori della loro grande cultura e il senso del tempo era di Palermo e dei siciliani, questo compito è del resto dell'Italia e del mondo. Il compito, ora, è colpire la criminalità mafiosa nel mondo colpendone gli interessi economici".

"Dovesse andar male, il modello resterà salvo".

"Poche settimane fa - ha concluso scherzando Orlando - ho cenato a Città del Messico con il Presidente Fox e il suo Ministro dell'istruzione. In Messico, il Governo ha adottato nel programma nazionale di istruzione l'educazione alla cultura della legalità adottando esplicitamente 'il modello Palermo': 18 milioni di bambini saranno protagonisti di manifestazioni come Palermo apre le porte, Palermo adotta un monumento, le mascottes, gli interventi nelle classi, e molti altri adattati alla loro realtà locali)".

"Luca, - mi ha chiesto Fox - come lo spieghi che il primo Governo che fa questo al mondo è un governo di destra? Dillo ai tuoi amici di sinistra!"

Le elezioni torneranno a tenersi, e i siciliani a votare. Non sono, davvero, un popolo di ignobili.

Scommettiamo?


Questo articolo è stato anche pubblicato dal Barbiere della Sera il 18 luglio 2003.

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